#arnejacobsen #design #stefanopasotti
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La linea fortemente stilizzata e organica delle posate AJ disegnate net 1957 dall’architetto Arne Jacobsen colpisce fin dal primo istante e costituisce un esempio chiave di design funzionalista.
La loro forma scultorea rivela che le posate secondo Jacobsen per linea e materiale sono soprattutto un design e un prodotto di uso ergonomico destinato alla produzione in serie.
Il profilo rigorosamente aerodinamico compare in ciascun pezzo, consistente a sua volta in un’unica striscia di acciaio inossidabile, senza decorazioni od ornamenti aggiunti.
In origine composto da 21 elementi, il set includeva cucchiai da minestra utilizzabili sia con la mano sinistra che con la destra.
d Arne Jacobsen era noto per essere un modernista autorevole e un perfezionista che lavorava con una visione d’insieme e uno stile assolutamente personali.
Riflettendo le sue convinzioni minimaliste, fu un convinto assertore dell’idea che “meno e meglio“, dichiarata il credo moderno da molti architetti europei contemporanei.
Le posate AJ furono disegnate nel 1957 per il suo progetto dello Scandinavian Airlines System (SAS) Royal Hotel.
Con i suoi ventidue piani, il Royal Hotel è non solo l’edificio più alto mai progettato da Jacobsen, ma per anni fu anche l’unica costruzione in altezza in Danimarca e la più elevata di tutta la Scandinavia.
Per questo edificio cosi importante e simbolico Jacobsen disegna integralmente tutti gli ambienti, sia quelli delle stanze dell’hotel ai piani superiori, sia gli spazi delle lobbies ai piani bassi.
l set faceva parte di uno schema di design più integrale che includeva gli interni, l’arredamento e l’esterno dell’edificio, e produsse tutta una serie di altri design altrettanto famosi, come la sedia Cigno e la sedia Uovo, il tutto era scevro di ornamenti ma offriva profili stagliati, linee pulite e una raffinata presenza scultorea.
Jacobsen rivoluzionò le posate con il suo design moderno: le posate AJ, sono ancora oggi moderne, così come lo erano quando furono disegnate, nel 1957.
Straordinariamente contemporaneo il set di posate Arne Jacobsen è davvero un pezzo di storia che ha rivoluzionato un’epoca, grazie alle forme snelle e minimaliste erano e sono un radicale allontanamento dalle stoviglie classiche.
Lo stile delle posate AJ era decisamente più insolito ed esagerato rispetto ai design dei suoi contemporanei. In quelle forme futuristiche c’era però anche un rovescio della medaglia: a quanto pare lo staff del Royal Hotel equivocò la loro forma e i visitatori dell’albergo non dimostrarono grande entusiasmo.
Di fatto l’intero set fu presto sostituito con posate progettate altrove.
Il servizio AJ, rinuncia completamente allo stacco tra manico e parte strumentale, la forchetta a tre rebbi si assottiglia e si curva leggermente, per farsi accogliente lungo tutto il suo profilo; la coppa del cucchiaio giunge a misurare, in larghezza, 31 mm contro gli usuali 40mm.
Neppure il coltello mostra discontinuità fra l’impugnatura e la lama, un servizo di grande classe destinato a non invecchiare mai.
Lo stile futurista fu però chiaramente riconosciuto, tanto che le posate furono scelte per apparire nel classico della fantascienza firmato da Stanley Kubrick, 2001: Odissea nello spazio.
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La linea fortemente stilizzata e organica delle posate AJ disegnate net 1957 dall’architetto Arne Jacobsen colpisce fin dal primo istante e costituisce un esempio chiave di design funzionalista.
La loro forma scultorea rivela che le posate secondo Jacobsen per linea e materiale sono soprattutto un design e un prodotto di uso ergonomico destinato alla produzione in serie.
Il profilo rigorosamente aerodinamico compare in ciascun pezzo, consistente a sua volta in un’unica striscia di acciaio inossidabile, senza decorazioni od ornamenti aggiunti.
In origine composto da 21 elementi, il set includeva cucchiai da minestra utilizzabili sia con la mano sinistra che con la destra.
d Arne Jacobsen era noto per essere un modernista autorevole e un perfezionista che lavorava con una visione d’insieme e uno stile assolutamente personali.
Riflettendo le sue convinzioni minimaliste, fu un convinto assertore dell’idea che “meno e meglio“, dichiarata il credo moderno da molti architetti europei contemporanei.
Le posate AJ furono disegnate nel 1957 per il suo progetto dello Scandinavian Airlines System (SAS) Royal Hotel.
Con i suoi ventidue piani, il Royal Hotel è non solo l’edificio più alto mai progettato da Jacobsen, ma per anni fu anche l’unica costruzione in altezza in Danimarca e la più elevata di tutta la Scandinavia.
Per questo edificio cosi importante e simbolico Jacobsen disegna integralmente tutti gli ambienti, sia quelli delle stanze dell’hotel ai piani superiori, sia gli spazi delle lobbies ai piani bassi.
l set faceva parte di uno schema di design più integrale che includeva gli interni, l’arredamento e l’esterno dell’edificio, e produsse tutta una serie di altri design altrettanto famosi, come la sedia Cigno e la sedia Uovo, il tutto era scevro di ornamenti ma offriva profili stagliati, linee pulite e una raffinata presenza scultorea.
Jacobsen rivoluzionò le posate con il suo design moderno: le posate AJ, sono ancora oggi moderne, così come lo erano quando furono disegnate, nel 1957.
Straordinariamente contemporaneo il set di posate Arne Jacobsen è davvero un pezzo di storia che ha rivoluzionato un’epoca, grazie alle forme snelle e minimaliste erano e sono un radicale allontanamento dalle stoviglie classiche.
Lo stile delle posate AJ era decisamente più insolito ed esagerato rispetto ai design dei suoi contemporanei. In quelle forme futuristiche c’era però anche un rovescio della medaglia: a quanto pare lo staff del Royal Hotel equivocò la loro forma e i visitatori dell’albergo non dimostrarono grande entusiasmo.
Di fatto l’intero set fu presto sostituito con posate progettate altrove.
Il servizio AJ, rinuncia completamente allo stacco tra manico e parte strumentale, la forchetta a tre rebbi si assottiglia e si curva leggermente, per farsi accogliente lungo tutto il suo profilo; la coppa del cucchiaio giunge a misurare, in larghezza, 31 mm contro gli usuali 40mm.
Neppure il coltello mostra discontinuità fra l’impugnatura e la lama, un servizo di grande classe destinato a non invecchiare mai.
Lo stile futurista fu però chiaramente riconosciuto, tanto che le posate furono scelte per apparire nel classico della fantascienza firmato da Stanley Kubrick, 2001: Odissea nello spazio.
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